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La mia esperienza negli USA
Partire per un anno all’estero come exchange student è un viaggio che cambia la vita. Oggi, vi raccontiamo l’esperienza di Cecilia, che sta trascorrendo un anno all’estero in America. Attraverso le sue parole, scopriremo come si sta adattando alla sua host family, la vita nella high school americana e le avventure che sta vivendo. Segui il racconto dell’anno all’estero negli Stati Uniti di Cecilia e immergiti nell’esperienza di vivere in una cultura diversa, lontano da casa, ma sempre più vicino a sé stessi.
La mia esperienza negli USA
Partire per un anno all’estero come exchange student è un viaggio che cambia la vita. Oggi, vi raccontiamo l’esperienza di Cecilia, che sta trascorrendo un anno all’estero in America. Attraverso le sue parole, scopriremo come si sta adattando alla sua host family, la vita nella high school americana e le avventure che sta vivendo. Segui il racconto dell’anno all’estero negli Stati Uniti di Cecilia e immergiti nell’esperienza di vivere in una cultura diversa, lontano da casa, ma sempre più vicino a sé stessi.
“Per quanto riguarda esperienze tipiche per ora non ho avuto modo di sperimentare molto perché non abbiamo ancora passato nessuna festività, ma durante il giorno del mio compleanno, che è stato due settimane dopo il mio arrivo, la mia mamma ospitante mi ha cucinato una tipica colazione americana e poi abbiamo festeggiato con una torta. Inoltre, sempre per il mio compleanno, abbiamo fatto una piccola trasferta in Massachussets in un centro commerciale, dove mi hanno portato perché all’interno è presente una sorta di parco interattivo, come se fosse un videogioco in vita reale ed è stato molto divertente.
La settimana dopo invece era il compleanno di una amica della mia mamma ospitante e per l’occasione siamo andati in un altro parco, sempre all’interno di un centro commerciale, sta volta vicino a dove stiamo, che consisteva in giochi di equilibrio e arrampicata.
Un’altra cosa che ho avuto il piacere di provare è stata andare in chiesa con loro, il che è stata un esperienza diversa dal solito perché non essendo loro cattolici, la messa era diversa da quello a cui io sono abituata.
Per ora non ho fatto nessun altro viaggetto o trasferta ma sono qua solo da un mese e mezzo e stiamo comunque organizzando di andare a New York appena possibile.
Per quanto riguarda la scuola avrei voluto fare pallavolo per la prima stagione dell’anno, ma a causa della mia timidezza non ho avuto il coraggio di andare a fare i tryout, perciò ormai la stagione e’ quasi finta, ma ora che ho fatto amicizia con diverse ragazze gentilissime e simpatiche mi son fatta coraggio e mettendo da parte la timidezza mi sono iscritta a track, che da quel che ho capito consiste in correre. Inoltre la settimana prossima inizieranno i club e stavo pensando, se possibile incastrarlo con lo sport, di iscrivermi al club di danza, o magari preferirò il club allo sport.
Comunque arrivata a questo punto dopo un mese e mezzo e dopo essermi preclusa a causa dalla mia timidezza la possibilità di fare più amicizie e più facilmente non entrando a far parte del team di pallavolo, posso dire di essermi resa conto che devo vivermi il momento con più leggerezza perché il tempo non torna indietro, ma non te ne rendi mai realmente conto prima di capire che hai solo un anno per vivere quello che vuoi vivere e che sei tu il responsabile dello svolgimento della tua esperienza, perciò è arrivato il momento di mettere da parte la timidezza e di essere un po’ più estroversa ma sempre con la mia gentilezza, perché alla fine mi rendo anche conto che le persone che ho avuto piacere di conoscere sono tutte gentilissime e disponibili e non ho nessun motivo di vergognarmi. perciò in conclusione si, il mio modo di vedere le cose e di vivere le cose sta cambiando.”
Cecilia – Anno Scolastico, Connecticut (Stati Uniti)
“Per quanto riguarda esperienze tipiche per ora non ho avuto modo di sperimentare molto perché non abbiamo ancora passato nessuna festività, ma durante il giorno del mio compleanno, che è stato due settimane dopo il mio arrivo, la mia mamma ospitante mi ha cucinato una tipica colazione americana e poi abbiamo festeggiato con una torta. Inoltre, sempre per il mio compleanno, abbiamo fatto una piccola trasferta in Massachussets in un centro commerciale, dove mi hanno portato perché all’interno è presente una sorta di parco interattivo, come se fosse un videogioco in vita reale ed è stato molto divertente.
La settimana dopo invece era il compleanno di una amica della mia mamma ospitante e per l’occasione siamo andati in un altro parco, sempre all’interno di un centro commerciale, sta volta vicino a dove stiamo, che consisteva in giochi di equilibrio e arrampicata.
Un’altra cosa che ho avuto il piacere di provare è stata andare in chiesa con loro, il che è stata un esperienza diversa dal solito perché non essendo loro cattolici, la messa era diversa da quello a cui io sono abituata.
Per ora non ho fatto nessun altro viaggetto o trasferta ma sono qua solo da un mese e mezzo e stiamo comunque organizzando di andare a New York appena possibile.
Per quanto riguarda la scuola avrei voluto fare pallavolo per la prima stagione dell’anno, ma a causa della mia timidezza non ho avuto il coraggio di andare a fare i tryout, perciò ormai la stagione e’ quasi finta, ma ora che ho fatto amicizia con diverse ragazze gentilissime e simpatiche mi son fatta coraggio e mettendo da parte la timidezza mi sono iscritta a track, che da quel che ho capito consiste in correre. Inoltre la settimana prossima inizieranno i club e stavo pensando, se possibile incastrarlo con lo sport, di iscrivermi al club di danza, o magari preferirò il club allo sport.
Comunque arrivata a questo punto dopo un mese e mezzo e dopo essermi preclusa a causa dalla mia timidezza la possibilità di fare più amicizie e più facilmente non entrando a far parte del team di pallavolo, posso dire di essermi resa conto che devo vivermi il momento con più leggerezza perché il tempo non torna indietro, ma non te ne rendi mai realmente conto prima di capire che hai solo un anno per vivere quello che vuoi vivere e che sei tu il responsabile dello svolgimento della tua esperienza, perciò è arrivato il momento di mettere da parte la timidezza e di essere un po’ più estroversa ma sempre con la mia gentilezza, perché alla fine mi rendo anche conto che le persone che ho avuto piacere di conoscere sono tutte gentilissime e disponibili e non ho nessun motivo di vergognarmi. perciò in conclusione si, il mio modo di vedere le cose e di vivere le cose sta cambiando.”
Cecilia – Anno Scolastico, Connecticut (Stati Uniti)
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