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La mia esperienza in USA
Valentina ci racconta il suo anno scolastico in Arkansas
La mia esperienza in USA
Valentina ci racconta il suo anno scolastico in Arkansas
“Ciao a tutti! Sono Valentina, una exchange student in Arkansas, precisamente a Jonesboro, una città abbastanza grande per gli standard italiani, ma considerata piccola e “country” qui in America.
Nella mia famiglia ospitante siamo in sette, ma i due figli più grandi vivono fuori casa e non ho avuto molte occasioni di vederli e conoscerli. Dall’altra parte, però, ho un bellissimo rapporto sia con i miei host parents, che mi hanno accolta, aiutata e fatta sentire a casa sin dal primo giorno, ma anche con mio fratello e mia sorella ospitante, entrambi più piccoli, con i quali sembra di avere un rapporto di sangue ed essere cresciuti insieme. Ciò che ci ha unito di più è stata la vacanza, una crociera in Messico e tre giorni a New Orleans, che abbiamo fatto a dicembre. Per quell’occasione siamo anche andati a vedere una partita di NFL (National Football League) ed è stata un’esperienza stupenda, sembrava uno spettacolo più che una partita di football.
La scuola in cui vado è molto grande e fare amicizia, in realtà, è stato abbastanza complicato all’inizio: i gruppi di amici erano già formati e inserirsi non è stato facile. Devo ammettere che far parte della squadra di pallavolo sia stata una delle mie più grandi fortune: non solo ho potuto continuare a praticare lo sport che amo, imparando una sua nuova versione e migliorando la mia tecnica, ma ho anche conosciuto alcune delle ragazze con cui ora sono più legata. Lo sport qui è davvero importante: la maggior parte delle uscite con gli amici consistono nell’andare a vedere partite di football, basketball o baseball. L’atmosfera che si crea sugli spalti non è descrivibile, il supporto per la squadra, il dress code seguito alla lettera, l’inno nazionale cantato all’inizio di ogni partita, la canzone della scuola dopo la vittoria: si rimane a bocca aperta. Bisogna ammettere che queste piccole ed abituali cose sono ciò che ha reso il mio anno davvero speciale, così come l’imparare a vivere in un modo completamente diverso da quello a cui ero abituata, in una realtà non comune alla nostra, così “americana” che sembra di essere in una serie tv.
Ora siamo agli sgoccioli, cinque settimane ed è ora di tornare a casa. A me non sembra vero, ho chiuso gli occhi sull’aereo e questo è stato solo un sogno? Di certo lo è sembrato. Fare l’anno all’estero, allo stesso tempo, non è facile, ci sono tanti momenti in cui mi sono sentita persa, fuori posto e sola, come a Natale. Ci sono momenti in cui volevo solo un abbraccio dai miei genitori o essere in grado di comunicare agli altri i miei sentimenti, ma credo che questo sia ciò che mi abbia fatto apprezzare ancora di più tutto ciò che c’è intorno. Le ore passate a chiacchierare con i miei compagni di classe, tutti i pranzi a scuola dove l’unica regola è ridere, il freddo preso sugli spalti sperando che ne sia valsa la pena e che la mia scuola vincerà, i “mi mancherai, non puoi restare?” degli amici, i preparativi per i balli della scuola, le giornate passate in famiglia a pescare, cucinare o anche solo in casa. Questi momenti sembrano scontati, nulla di speciale, ma sono ciò che mi ha riempito di più il cuore. Sono ciò che mi ha fatta sentire a casa fin da subito.
Il mio più grande consiglio è quello di non farvi aspettative troppo alte su come passerete il vostro anno, godetevi ogni singolo secondo che passate in questo nuovo mondo perché il tempo passa fin troppo in fretta. Fate esperienze e non tiratevi indietro, sarete davvero fieri di voi stessi per avercela fatta.”
Valentina – Anno Scolastico, Arkansas (Stati Uniti)
“Ciao a tutti! Sono Valentina, una exchange student in Arkansas, precisamente a Jonesboro, una città abbastanza grande per gli standard italiani, ma considerata piccola e “country” qui in America.
Nella mia famiglia ospitante siamo in sette, ma i due figli più grandi vivono fuori casa e non ho avuto molte occasioni di vederli e conoscerli. Dall’altra parte, però, ho un bellissimo rapporto sia con i miei host parents, che mi hanno accolta, aiutata e fatta sentire a casa sin dal primo giorno, ma anche con mio fratello e mia sorella ospitante, entrambi più piccoli, con i quali sembra di avere un rapporto di sangue ed essere cresciuti insieme. Ciò che ci ha unito di più è stata la vacanza, una crociera in Messico e tre giorni a New Orleans, che abbiamo fatto a dicembre. Per quell’occasione siamo anche andati a vedere una partita di NFL (National Football League) ed è stata un’esperienza stupenda, sembrava uno spettacolo più che una partita di football.
La scuola in cui vado è molto grande e fare amicizia, in realtà, è stato abbastanza complicato all’inizio: i gruppi di amici erano già formati e inserirsi non è stato facile. Devo ammettere che far parte della squadra di pallavolo sia stata una delle mie più grandi fortune: non solo ho potuto continuare a praticare lo sport che amo, imparando una sua nuova versione e migliorando la mia tecnica, ma ho anche conosciuto alcune delle ragazze con cui ora sono più legata. Lo sport qui è davvero importante: la maggior parte delle uscite con gli amici consistono nell’andare a vedere partite di football, basketball o baseball. L’atmosfera che si crea sugli spalti non è descrivibile, il supporto per la squadra, il dress code seguito alla lettera, l’inno nazionale cantato all’inizio di ogni partita, la canzone della scuola dopo la vittoria: si rimane a bocca aperta. Bisogna ammettere che queste piccole ed abituali cose sono ciò che ha reso il mio anno davvero speciale, così come l’imparare a vivere in un modo completamente diverso da quello a cui ero abituata, in una realtà non comune alla nostra, così “americana” che sembra di essere in una serie tv.
Ora siamo agli sgoccioli, cinque settimane ed è ora di tornare a casa. A me non sembra vero, ho chiuso gli occhi sull’aereo e questo è stato solo un sogno? Di certo lo è sembrato. Fare l’anno all’estero, allo stesso tempo, non è facile, ci sono tanti momenti in cui mi sono sentita persa, fuori posto e sola, come a Natale. Ci sono momenti in cui volevo solo un abbraccio dai miei genitori o essere in grado di comunicare agli altri i miei sentimenti, ma credo che questo sia ciò che mi abbia fatto apprezzare ancora di più tutto ciò che c’è intorno. Le ore passate a chiacchierare con i miei compagni di classe, tutti i pranzi a scuola dove l’unica regola è ridere, il freddo preso sugli spalti sperando che ne sia valsa la pena e che la mia scuola vincerà, i “mi mancherai, non puoi restare?” degli amici, i preparativi per i balli della scuola, le giornate passate in famiglia a pescare, cucinare o anche solo in casa. Questi momenti sembrano scontati, nulla di speciale, ma sono ciò che mi ha riempito di più il cuore. Sono ciò che mi ha fatta sentire a casa fin da subito.
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Valentina – Anno Scolastico, Arkansas (Stati Uniti)
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